Ultima modifica: 13 Marzo 2024

Come Daria

Come D’aria di Ada d’Adamo
Dopo aver letto questo libro, si resta senza parole. Mi rendo conto che è difficile scrivere qualunque cosa su questa scrittrice vincitrice del premio Strega 2024, ma non voglio essere retorico. Il libro tratta la storia di una grave disabilità:
“Tuo figlio soffrirà fin dal primo giorno di vita, dovrà subire interventi e non ne capirà il perché, la sua patologia gli provocherà spasmi e dolore; incapace di reggersi, di vedere, di parlare, sarai tu la sua spina dorsale, i suoi occhi, la sua voce. Ma ce la farai per sempre?“
Per la delicatezza dei temi trattati considero subito lo scenario su cui si regge e si svolge il racconto di Daria e Ada: una bella e triste storia d’amore, complicata e difficile da cui nasce e si sviluppa la vicenda dolorosa della figlia (Daria) e la malattia devastante della protagonista (Ada).
La coppia, sfinita da un rapporto problematico si imbatte nel dolore e nella sfortuna di una figlia disabile: E come scalare una vetta inaccessibile con una zavorra immane, poi, quasi senza accorgersi nell’incertezza e nelle battute di arresto i due riescono a intendersi e a comprendersi meglio nel tempo.
La tragedia aleggia nell’aria, ma lo stare assieme diventa una forza a cui partecipano tutti, il marito, soprattutto il nonno, anche le amiche. Una spinta positiva che rinvigorisce e attenua le ferite, che riscalda il cuore, come quando Lei sente freddo e vorrebbe abbracciare il consorte. La disumanità nel quotidiano e nella narrazione determina e riserva drammi atroci, lo vediamo tutti i giorni; noi siamo sempre impassibili e distanti come se non fossimo mai della partita; non c’è respiro in questo libro e dove rallenta, dove sembra avere una tregua, un velo di malinconia avvolge il lettore sorpreso ancora una volta, ma ancora di più sorpreso dal denso accumulo di negatività.
La scrittrice riesce a trasfondere in maniera grandiosa, nonostante tutto, direttamente le sensazioni d’amore, d’affetto, coraggio, perseveranza, sconcerto, vuoto, stordimento, fiducia.
Tutto questo ci rende certamente migliori, ci fa riconsiderare in altro modo tutti gli aspetti dell’essere, ci rende soprattutto tolleranti e comprensivi. Mai indifferenti, mai girarsi indietro, mai liquidare il tutto, che è bestiale, in un attimo.
D’Adamo ha raccolto in se una forza inaudita e la racconta con una scrittura sincera, spietata, cruda.
Ti fa riflettere e ripensare, speri di non essere mai coinvolto in situazioni simili.
Abbiamo questa speranza, gli umani.
Ora che ci hai raccontato questo intensa e disperata storia, noi potremo vivere con più leggerezza, i nostri ostacoli saranno niente e avendo noi la possibilità ti restituiremo la serenità e la pace.