Il Ballo
Il ballo – di Irene Nemirovsky
Libro consigliato a giovani e adolescenti e proposto alla Classe 1EI assieme ad oltre una decina di opere.
“Il ballo” ha la perfezione di un grande romanzo ed è l’estrema sintesi dell’idea della grande scrittrice di descrivere il dissidio e la crudele rivalità fra una madre e una figlia.
Antoniette, turbata e sconcertata dall’incomprensione della madre impegnata a organizzare una festa da ballo per la sua scalata sociale. Esasperata dall’improvvida esclusione alla festa, ipocrita e quasi inspiegabile; medita la rivincita. La sua risposta sarà particolarmente distruttiva come lo sono tutte le vendette adolescenziali che superano ogni realtà e immaginazione.
La madre è la classica arrampicatrice sociale fredda, severa che vuol ripulire e mettere in risalto questa nuova dimensione di ricchezza e nella sua estrema voglia di distinguersi esclude in maniera avventata la figlia da ogni dialogo.
I temi trattati dal piccolo libro sono oltre i rapporti genitoriali, il livore che sostituisce l’amore, l’ipocrisia sociale, il voler evidenziare la propria ricchezza in maniera sconsiderata.
In poche pagine penetranti vediamo realizzata in maniera lucida la ritorsione premeditata e senza alcuna pietà di Antoinette anche per il ruolo secondario e marginale che ha nella famiglia.
In una scrittura scarna ma elegante, vivace ma essenziale Irene Némirovsky ci presenta in maniera concisa la bruciante crudeltà, il risentimento e l’ambizione, il dramma di un amore filiale respinto.
Alla fine ci troviamo a un punto di svolta per la vita di entrambe. Madre e figlia, diverse, eppure così uguali: ognuna chiusa nella sua gabbia di egoismo e concentrata sul proprio ego. Nessuna delle due si accorge di essere la copia dell’altra, di rappresentare la giovinezza passata di una e la vecchiaia futura dell’altra.
Irene Nemirovsky appartenne ad una ricca famiglia russa di origine ebrea emigrata in Francia.
“Il Ballo” fu pubblicato nel 1830 (secondo libro) ma realizzato nel 1928; Il primo libro, “Davide Golder”, lo pubblicò nel 1829; queste due opere furono giudicate favorevolmente dalla critica che la considerò una promettente scrittrice. Per tutti gli anni ‘30 diete alla stampa molte opere che ebbero un successo straordinario. Nel dopoguerra, fu in sostanza dimenticata e solo dal 2004 la sua produzione è stata rivalutata dai lettori che hanno riportato questa scrittrice ad essere considerata una delle più grandi del ‘900.