Berta Isla
Berta Isla è la storia di un amore imperfetto, il percorso parallelo di due coniugi, di due solitudini destinate a non incrociarsi mai; due vite che cercano di sostenersi vicendevolmente, ma spesso alla deriva, in balia di un destino ineluttabile. Una relazione che si regge sull’ansia di scoprire la verità, il desiderio di conoscere a fondo le persone, soprattutto quelle che stanno vicino a noi; ma una forza sconosciuta puntualmente scompiglia e vanifica ogni tentativo di vita in comune; poi una sequela di segreti, dubbi, ombre, menzogne. e poi ancora, l‘attesa, l’amore,i sospetti, la solitudine.
II protagonisti Berta e Tomas hanno lati oscuri e inquietanti che sfuggono, il mistero si infittisce, ma il risultato che ottiene Marias e che il libro è bello, coinvolgente, potente, geniale, inquietante, talvolta struggente, introspettivo; una serie infinita di qualità condensate in un solo libro e poi ancora, una storia particolare, intrigante, tutta imperniata su considerazioni, quasi mai su dialoghi, e su argomenti di notevole profondità e intensità.
Un romanzo costruito sull’assenza, sull’attesa e sulla fiducia; quest’ultima non solo la fiducia tra marito e moglie, ma anche la fiducia nelle scelte fatte o che potevano essere fatte in comune; è la storia di un uomo e di una donna, marito e moglie, che si trovano a subire le conseguenze della vita.
Nessuno come Marías sa esprimere e descrivere sentimenti, nessuno meglio di lui sa che ogni cuore che batte è un mistero.
Magistrale il modo in cui l’autore sviscera i tormenti di Berta, le sue riflessioni, le sue paure, un romanzo più incentrato sui pensieri interiori piuttosto che sulla pura e semplice azione.
La piacevole scrittura di Marías e l’ottima traduzione, riescono a dare continuità alla lettura. Dopo “Domani nella battaglia pensa a me”, “Gli innamoramenti”, ho letto “Tomas Nevinson”, la continuazione di “Berta Isla”
Giuseppe Velardi