La diagonale stretta
Romanzo di formazione di ottima fattura, scorrevole, equilibrato, positivo anche avvincente per il giovane lettore.
I sogni degli adolescenti spesso si scontrano con il mondo degli adulti, ma Pierre è un giovane che è protagonista nella squadra sportiva di pallavolo e soprattutto è protagonista nella vita. Il ragazzo deve trasferirsi in un altro paese per impare le lingue, formarsi come manager e succedere al padre che dirige una importante azienda. Supera i problemi di ambientamento, affronta un nuovo mondo da scoprire, una lingua da imparare, i primi tuffi del cuore. E poi l’incontro di amicizie vere, le bravate notturne, l’ingresso non facile in una nuova squadra di pallavolo e… la finale del campionato….
Si impone come personaggio positivo e diventa determinante nelle relazioni con tutto il suo universo, la famiglia, gli amici, lo sport.
Un modello da seguire, un personaggio positivo.
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La diagonale stretta è un libro di Pier Luigi Coda, parla di un ragazzo che si trova costretto a
prendere una decisione che non gli piace affatto. Pierre vive in Italia, gioca a pallavolo e deve
scegliere un percorso di studi. Il padre e la madre lo vogliono mandare a l’ estero, ma lui non vuole perché in questo modo perderebbe tutti i suoi compagni di squadra e la sua fidanzata Federica. La mamma lo porta a vedere Londra e i vari college dove lei aveva frequentato la scuola. A Pierre quell’atmosfera troppo precisa e raffinata non piacevano, un giorno lo disse a sua madre che la prese un po’ male. Il padre non poteva aiutarlo in questa scelta, perché era molto impegnato con il lavoro.
Dopo un po’ decise e andò a Losanna, una città della Svizzera. Lì era tutto più difficile: doveva
imparare una nuova lingua, conoscere nuove persone e soprattutto trovare un posto dove stare.
Quando arrivò c’era un collega di suo padre che lo aiutò molto, Pierre fece conoscenza con i suoi figli: Richard e sua sorella. Diventarono molto amici , Richard lo invitò a vedere le sue partite di hockey , aiutò a cercare una squadra di pallavolo ideale per lui e lo invitò alla festa dei giovani. La sorella di Richard lo aiutò a studiare e a risolvere dei problemi con la scuola. In quel periodo lontano da casa, Pierre aveva fatto conoscenza con una ragazza di nome Gerda che gli insegnò meglio la lingua.
Un giorno Pierre litigò con lei e non si videro più, ne lui ebbe più notizie di lei. Qualche volta venne a trovarlo sua sorella Gloria. Pierre iniziò ad esercitarsi con la nuova squadra di pallavolo a cui si era iscritto, anche se era andata male, perché non c’era posto in campo e poteva solo stare in panchina. In quel periodo anche altre cose non andavano bene, infatti Gloria gli aveva detto che forse la loro madre si sarebbe lasciata con il padre perché credeva di aver perso la fiducia in lui. La sorella gli disse che presto sarebbe venuta a trovarlo perché non ne poteva più di stare in quella casa, ogni giorno c’erano sempre dei litigi. Tra qualche giorno Pierre avrebbe dovuto giocare la partita contro una squadra fortissima e indistruttibile, ma aveva la sensazione che non ce l’avrebbero fatta.
Arrivò il momento e Pierre come i suoi compagni di squadra erano agitati. Aspettava in panchina sudando dalla disperazione, perché trovava in ognuno dei suoi amici un difetto che li rendeva deboli davanti agli avversari che prendevano punti uno dopo l’altro. Poi, finalmente toccò a lui e da li cambiò tutto e iniziarono a recuperare. C’era tutta la squadra di hockey , la sorella di Richard e quella di Pierre che lo incoraggiavano e gridavano dalle panchine. In poco tempo recuperarono i punti e vinsero la partita.